Nel dark web, il mondo sommerso ed illegale di internet, vengono mercificati continuamente crimini e reati di ogni tipo.
Avvolti dall’oscurità spesso diventano invisibili, difficilmente rintracciabili.
A pagare in criptovalute per accedere nel deep web ed assistere a violenze sessuali e torture praticate in diretta da adulti su minori dietro esplicita richiesta, sono stati due adolescenti : un ragazzo e una ragazza residenti in Piemonte denunciati per pedopornografia e istigazione a delinquere.
I fatti sono emersi grazie ai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Siena, al coordinamento della Procura dei Minori di Firenze, attraverso l’operazione denominata “Delirio”, avviata nell’ottobre scorso, che finora aveva registrato 25 indagati (19 minorenni e 6 maggiorenni), residenti in 13 province italiane, accusati di diffusione e detenzione di materiale pedo-pornografico ed istigazione a delinquere,
Dopo una lunga indagine è stato portato alla luce e concluso questo orrore.
Cosa spinge degli adolescenti a ordinare torture su bambini ?
Secondo studi riguardanti la psicologia della tortura nelle giuste circostanze, la maggior parte delle persone possono essere incoraggiate a torturare attivamente gli altri.
La tortura generalmente può essere sia di tipo funzionale , ad esempio per costringere qualcuno a parlare o di tipo sadico, come nel caso di quest’ultima ed ha lo scopo di appagare un bisogno attraverso condotte in cui un soggetto ricava eccitazione sessuale e piacere dalla sofferenza non solo fisica ma anche psicologica della vittima.
I comportamenti sadici possono a volte includere anche molteplici pratiche di manipolazione e torture psicologiche con annichilimento psicofisico della vittima
L’apice del piacere per il sadico a volte non deriva tanto dal contemplare la sofferenza altrui quanto dalla certezza dell’innocenza della vittima stessa, in questo caso: bambini.
Attraverso un processo di disumanizzazione l’autore vede le vittime puramente come oggetto di sperimentazione delle manipolazioni fisiche e psicologiche, le quali diventano un mezzo per appagare bisogni fortemente collegati a comportamenti aggressivi tali che a volte la vittima può non sopravvivere alle torture o viene appositamente uccisa per un ulteriore appagamento o più semplicemente per garantirsi una tacitazione testimoniale.
Probabilmente è questa la motivazione che ha spinto dei ragazzi ad accedere a queste “ Red room”; vere e proprie stanze dell’orrore nascoste nel dark web, nelle quali una volta entrati è possibile sia assistere alle torture che far torture a comando.
Linda Corsaletti
foto fonte web
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