Le donne predatrici sessuali sono individui che cercano attivamente incontri sessuali con altre persone, spesso senza il consenso o contro la volontà delle loro vittime.
Mentre le statistiche indicano che la maggioranza degli aggressori sessuali sono uomini, è importante riconoscere che le donne possono agire anche loro in questo modo.

Il comportamento sessuale predatorio è complesso e può essere influenzato da vari fattori, tra cui fattori psicologici, sociali e biologici. Alcuni studi suggeriscono che alcune donne predatrici sessuali possono avere una predisposizione verso la violenza sessuale, con fattori come l’aggressività, la mancanza di empatia o la condotta antisociale che possono contribuire al loro comportamento.

Come per gli aggressori sessuali maschili, le donne predatrici sessuali possono utilizzare varie strategie manipolative per ottenere il controllo sulle loro vittime. Queste strategie possono includere l’uso di seduzione, manipolazione emotiva o coercizione psicologica per ottenere ciò che desiderano.

La società ha spesso una minore consapevolezza e riconoscimento dei casi in cui le donne agiscono come predatrici sessuali, e questo può portare a una minore segnalazione e sottostima della portata del fenomeno. Tuttavia, è importante affrontare tutte le forme di violenza sessuale e fornire sostegno alle vittime indipendentemente dal genere dell’aggressore.
Quali sono queste strategie ? Ecco un esempio delle più comuni e riscontrabili.

Le strategie manipolative utilizzate dalle persone predatrici, comprese le donne predatrici sessuali, possono variare in base alla situazione e alla personalità dell’individuo coinvolto. Ecco alcuni esempi di strategie manipolative comuni:

  1. Seduzione: Le persone predatrici possono cercare di sedurre la loro vittima utilizzando l’attrazione sessuale o romantica. Possono creare un’immagine di sé stesse come affascinanti, desiderabili o interessate alla vittima al fine di abbassare le sue difese e ottenere il suo consenso o sfruttamento sessuale.
  2. Manipolazione emotiva: Le persone predatrici possono cercare di sfruttare le emozioni e le vulnerabilità della vittima per ottenere ciò che vogliono. Possono usare tattiche come il ricatto emotivo, la lusinga e l’approccio empatico per guadagnare la fiducia e il controllo sulla vittima.
  3. Coercizione psicologica: Le persone predatrici possono utilizzare forme di coercizione psicologica per ottenere il controllo sulla vittima. Questo può includere minacce, intimidazioni, manipolazioni mentali o il controllo delle risorse finanziarie o sociali della vittima al fine di costringerla a partecipare a un’attività sessuale non desiderata.
  4. Isolamento sociale: Le persone predatrici possono cercare di isolare la vittima dai suoi amici, familiari o reti di supporto. Questo può renderla più vulnerabile e dipendente dalla predatrice, creando un ambiente in cui è più facile per l’aggressore esercitare il controllo e ottenere ciò che desidera.
  5. Denigrazione: Le persone predatrici possono cercare di minare la fiducia e l’autostima della vittima attraverso l’umiliazione, la critica costante o l’uso di insulti. Questo può far sì che la vittima si senta indebolita e meno propensa a resistere o cercare aiuto.
  6. Manipolazione delle informazioni: Le persone predatrici possono fornire informazioni false o distorte per influenzare la percezione della vittima sulla situazione. Possono negare o minimizzare l’importanza delle azioni predatorie, convincendo la vittima che ciò che sta accadendo è normale o giustificato.. Queste strategie possono essere utilizzate sia dagli aggressori sessuali maschili che femminili. Riconoscere queste tattiche manipolative può aiutare le persone a proteggersi e a identificare comportamenti abusivi o coercitivi nelle loro relazioni.

Le tattiche e le modalità con cui le persone predatrici agiscono possono variare considerevolmente a seconda della situazione e della personalità dell’individuo coinvolto. Tuttavia, ci sono alcuni modelli di comportamento comuni che possono essere osservati nelle dinamiche predatorie. Ecco alcuni esempi di come le persone predatrici possono agire:

  1. Identificazione del bersaglio: Le persone predatrici possono selezionare attentamente la loro vittima, cercando individui che possano sembrare vulnerabili o facili da manipolare. Possono prendere in considerazione fattori come l’età, la situazione emotionale, la fiducia o la mancanza di esperienza della vittima per facilitare il loro obiettivo.
  2. Creazione di un legame o una connessione: Una volta individuata la vittima, l’aggressore può cercare di creare un legame o una connessione emotiva con essa. Questo può coinvolgere l’uso di lusinghe, attenzioni e comportamenti premurosi per instaurare un senso di fiducia e affetto nella vittima.
  3. Isolamento e controllo: La persona predatrice può lavorare per isolare la vittima dai suoi amici, familiari o reti di supporto. Ciò può avvenire gradualmente nel corso del tempo, riducendo la capacità della vittima di chiedere aiuto o di avere un punto di vista esterno sulla relazione. L’isolamento può anche facilitare il controllo esercitato dall’aggressore sulla vittima.
  4. Manipolazione e coercizione: L’aggressore può utilizzare una combinazione di manipolazione emotiva, coercizione psicologica e pressioni per ottenere ciò che desidera dalla vittima. Questo può includere minacce, ricatti, manipolazioni mentali o l’uso del controllo finanziario o emotivo per ottenere il consenso o sfruttare la vittima sessualmente.
  5. Abuso fisico o sessuale: In alcuni casi, le persone predatrici possono usare la forza fisica o costringere la vittima ad atti sessuali indesiderati. Ciò può includere molestie sessuali, stupro o violenza sessuale.
  6. Mantenimento del controllo e del silenzio: Una volta che l’aggressore ha ottenuto ciò che desidera, può cercare di mantenere il controllo sulla vittima e garantire il suo silenzio. Questo può essere fatto attraverso minacce, intimidazioni o la manipolazione delle emozioni della vittima, rendendola meno propensa a riferire l’abuso o a cercare aiuto.

Una esempio di donna predatrice è la donna serial killer. Esse rappresentano una minoranza nel panorama dei crimini seriali, ma sono oggetto di grande interesse nella criminologia. Un caso notevole è quello di Aileen Wuornos, una delle serial killer femminili più famose degli Stati Uniti. nata nel 1956 in Michigan. La sua storia personale è stata caratterizzata da una serie di sfide e traumi, tra cui un’infanzia difficile, abusi e problemi familiari.peroetrat all’interno di una famiglia totalmente disfunzionalie. La sua attività criminale è stata legata al lavoro come prostituta, e si è resa protagonista di una serie di omicidi di clienti maschili. Wuornos ha affermato di aver agito in difesa personale contro gli attacchi sessuali subiti dai suoi clienti. Tuttavia, le prove e le testimonianze hanno sollevato dubbi su questa versione degli eventi, suggerendo che i suoi crimini potessero essere motivati anche da altri fattori, come la rabbia e la ricerca di guadagno materiale.

Ho riportato brevemente questo caso tra i più eclatanti e conosciuti nella storia del comportamento criminale seriale femminile in quanto la Wournous è considerata la predatrice sessuale per eccellenza.

L’analisi comparativa del profilo criminologico di Aileen Wuornos e di altri casi di donne serial killer offre un’opportunità di approfondimento nel comprensione dei fattori che contribuiscono al comportamento criminale femminile. Mentre alcuni elementi possono essere comuni tra i casi, come il coinvolgimento in crimini di natura sessuale e l’uso di manipolazione, è essenziale sottolineare che ogni caso è unico e dipende da una combinazione di fattori individuali, ambientali e psicologici.

L’analisi di casi di donne serial killer può fornire importanti contributi alla criminologia, aiutando a comprendere la complessità del comportamento criminale femminile e a identificare possibili pattern e tratti comuni. È fondamentale che la ricerca continui a esplorare tali casi per approfondire la comprensione dei fattori di rischio e delle dinamiche che contribuiscono al coinvolgimento delle donne in crimini seriali.

La consapevolezza di tali casi e la comprensione dei fattori di rischio possono anche essere utili nella prevenzione del crimine e nell’implementazione di programmi di intervento per individuare e affrontare precocemente segnali di pericolo o devianza criminale.

Dottoressa Linda Corsaletti

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