Hikikomori è un termine Giapponese che che significa “ stare in disparte “.

Si utilizza per chi decide volontariamente di isolarsi, di autorecludersi in casa ritirandosi completamente dalla vita sociale.

 Un fenomeno nato in Giappone, ma diffuso anche in altri paesi il nostro incluso e riguarda sempre più adolescenti o giovani adulti.

La sindrome Hikikomori è diagnosticabile in persone che hanno trascorso almeno 6 mesi in condizioni di totale isolamento sociale con il ritiro da attività scolastiche o lavorative.

Casi che spesso vengono segnalati tramite la richiesta di aiuto da parte dei genitori.  L’autoreclusione volontaria è spesso associata a sindromi depressive, dipendenza da internet e videogiochi, fobia scolastica o lavorativa. Secondo dati ufficiali l’età media si sta modificando fra i 30 e i 40 anni.

 L’isolamento sociale autoindotto in Giappone è un fenomeno diffusissimo.  Nei casi più gravi il giovane non esce dalla sua stanza neanche per lavarsi o per alimentarsi, ma  al contrario di quanto si potrebbe immaginare raramente arrivano al suicidio. Sono ragazzi consapevoli della loro scelta, hanno voglia di vivere, ma sono incapaci dì farlo. 

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Linda Corsaletti