Quella di Giulia Tramontano è la storia di una vittima imprigionata nel gioco di uno psicopatico grave con tendenze narcisiste di tipo maligno.
Una della strutture di personalità più pericolose al mondo. Ascoltato dagli inquirenti dopo il mostruoso omicidio della sua fidanzata incinta al settimo mese di gravidanza Alessandro Impagnatiello dichiara :” Ho mangiato una piadina e poi l’ho uccisa”, “L’ho fatto per lo stress di intrattenere due relazioni contemporaneamente”, “Non ho provato rabbia, non ho agito per vendetta, non ho provato nulla” queste sono solo alcune delle raggelanti confessioni di Impagnatiello dopo il suo arresto preceduto da un susseguirsi di comportamenti machiavellici e comunicazioni manipolatorie intrise di schemi narcisistici ripetuti , come ad esempio bugie e inganni verso chiunque, di di travestimenti emozionali e maschere indossate quotidianamente. Nella vita si atteggia a barman perfetto dietro il banco dell’Armani Bamboo di Milano, ma quando non lo vede nessuno ruba i soldi dal registratore di cassa, risultando inaffidabile anche agli occhi dei colleghi. Ha due relazioni contemporaneamente.
Nega all’una l’esistenza dell’altra e arriva persino a falsificare un test del dna per convincere l’amante di essere estraneo alla gravidanza di Giulia.
E quando viene scoperto la struttura narcisistica va in pezzi e c’è il crollo.
La maschera cade e svela il vero volto di Alessandro, quello di un mostro incapace di provare empatia, rimorso, emozioni . Per questi soggetti una volta che vengono smascherati eliminare l’altro è una difesa dal senso di vuoto che provano quando perdono il dominio e per riaffermarlo devono cancellare, distruggere la soggettività dell’altro a volte attraverso l’eliminazione fisica . E cosa c’è di più distruttivo del fuoco ? Lui stesso ammette di aver tentato per ben due volte di dar fuoco ai resti di Giulia dopo averla accoltellata .
Non ha provato la minima esitazione ne verso di lei ne verso quel bambino che stava per nascere , il quale ritengo fosse il vero obiettivo . Giulia e quel bambino
per lui erano semplicemente un problema, un ingombro di cui sbarazzarsi . E lo fa con lucida pianificazione, spinto dalla piena volontà di farla franca, ma con scarse abilità intellettive .
Viene subito attenzionato e i suoi tentativi di depistare e manipolare anche gli inquirenti falliscono.
Questo tipo di personalità può arrivare ad infierire crudelmente verso chiunque disintegra la sua impalcatura psicopatologica e smette di essere il suo specchio, di riflettere l’immagine grandiosa di se .
Giulia lo fa.
Lo scopre e vuole affrontarlo, sottostima la distruttività di Alessandro e come molte altre donne accetta di rincontrarlo un’ultima volta per sfogarsi o per chiarirsi nella pretesa di una “Verità” che non arriverà, perché a quello che viene definito ultimo appuntamento, troverà la morte .
È importante sottolineare che nei fenminicidi ad opera di narcisisti maligni sono innumerevoli le violenze di ogni tipo e traumi affettivi inferti quotidianamente alle vittime all’interno di queste relazioni .
E anche se nella maggior parte dei casi non culminano mai in attacchi mortali possono comunque portare le vittime a sofferenze profonde e debilitanti . Per questo è importante parlarne, informare per aiutarle , convincerle a lasciarsi aiutare prima che le dinamiche del narcisismo in una relazione sentimentale si cronicizzino e possano degenerare in modo irrimediabile.
Dottoressa Linda Corsaletti
foto fonte web
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