La manipolazione affettiva è un fenomeno complesso che può avere gravi conseguenze emotive e psicologiche per le vittime coinvolte. In questo articolo, esploreremo le tattiche tipiche dei manipolatori affettivi e le emozioni che le vittime spesso sperimentano.
La manipolazione affettiva è una forma di controllo psicologico in cui una persona cerca di esercitare il potere e l’influenza su un’altra attraverso tattiche emotive e comportamentali subdole. Queste tattiche possono variare, ma spesso includono lusinghe e adorazione eccessive, isolamento sociale, colpevolizzazione, controllo e cicli di amore e punizione.

Tattiche Tipiche dei Manipolatori Affettivi

  1. Lusinghe e adorazione eccessive: I manipolatori affettivi iniziano spesso con complimenti e affetto smisurato per far sentire la vittima speciale e desiderata. Questo crea una dipendenza emotiva.
  2. Isolamento sociale: Per mantenere il controllo, il manipolatore può cercare di separare la vittima dagli amici e dalla famiglia, limitando così le fonti di supporto esterno.
  3. Colpevolizzazione: Fanno sentire la vittima responsabile per i problemi o le tensioni nella relazione, anche quando non è il caso. Questo indebolisce l’autostima della vittima.
  4. Manipolazione emotiva: Utilizzano le emozioni della vittima contro di loro, inducendo sensi di colpa, gelosia o insicurezza.
  5. Controllo: Cercheranno di controllare gli aspetti della vita della vittima, come le sue decisioni, le sue amicizie e il suo tempo, spesso attraverso la coercizione emotiva o il ricatto affettivo.

Emozioni della Vittima

Le vittime della manipolazione affettiva spesso sperimentano una gamma di emozioni complesse, tra cui:

  1. Confusione: Le tattiche sfuggenti del manipolatore possono lasciare la vittima confusa e incerta sulla natura della relazione.
  2. Senso di colpa: Le vittime possono sentirsi costantemente colpevoli o responsabili per il comportamento del manipolatore, anche quando non hanno colpa.
  3. Isolamento emotivo: A causa dell’isolamento sociale imposto dal manipolatore, le vittime possono sentirsi profondamente sole e prive di supporto.
  4. Paura: La paura delle conseguenze del rifiuto o del distacco dal manipolatore può essere opprimente.
  5. Bassa autostima: Le tattiche del manipolatore spesso minano l’autostima della vittima, facendole dubitare delle proprie capacità e valore.

La manipolazione affettiva è una forma di abuso emotivo che può avere impatti devastanti sulla salute mentale e sul benessere delle vittime coinvolte. Riconoscere queste tattiche e le emozioni associate è il primo passo per proteggersi da una relazione tossica. La consulenza professionale e il supporto sociale possono essere fondamentali per le vittime di manipolazione affettiva che cercano di uscirne e guarire.

Se riteniamo che una persona a noi vicina stia mettendo in atto una strategia manipolatoria nei nostri confronti, dobbiamo necessariamente alzare i livelli di guardia e uscire da questa relazione tossica il prima possibile.

Non è facile inizialmente distinguere se chi ci sta accanto sta esercitando un influenza su di noi per ottenere un semplice vantaggio o se invece quei comportamenti nascondono qualcosa di patologico che diventa giorno dopo giorno molto dannoso per la nostra salute psicologica .
In linea generale, un manipolatore si caratterizza per essere un soggetto aggressivo e a tratti narcisista ma, soprattutto, per non ammettere mai di stare esercitando un qualche tipo di pressione psicologica. I manipolatori sono convinti di essere sempre nel giusto, loro non sbagliano mai, non si mettono mai in discussione e tendono a prevaricare l’altro in modi molti subdoli a volte facendo leva sul senso di colpa, altre volte esprimendosi con toni perentori.

Possiamo intercettare e riconoscere quattro stadi del comportamento manipolatorio, i quali hanno moltissime e sottili sfumature di comportamenti che variano tra un apparente normalità e l’eccesso.
Quello iniziale è più che altro un atteggiamento occasionale, mentre l’ultimo, il più grave, è un tratto psicologico patologico che caratterizza sociopatici e potenziali criminali. 
Non è facile fermare un manipolatore o uscire da queste dinamiche relazionali.
Talvolta le conseguenze possono essere devastanti e arrivare addirittura a l’istigazione sl suicidio o atti di autolesionismo .
Le conseguenze psicologhe possono essere devastanti.
Un manipolatore può usare le tue vulnerabilità contro di te, colpirti con terribili ultimatum nei tuoi momenti più stressanti, cercare di farti sentire in colpa per i suoi problemi che non hanno nulla a che fare con te. Ne è un esempio il gaslighthing.
Ecco alcuni campanelli d’allarme:

  • TI RIEMPIE DI ATTENZIONI IMMOTIVATE E TI FA UNA VALANGA DI COMPLIMENTI. IL SUO OBBIETTIVO? OTTENERE QUALCOSA DA TE
  • QUANDO SEI IN SUA COMPAGNIA, IL TUO ISTINTO TI FA PERCEPIRE UN VAGO DISAGIO, UNA SENSAZIONE CHE NON SAI DEFINIRE MA CHE TI FA STARE ALL’ERTA
  • VUOLE CONOSCERE TUTTO CIÒ CHE TI RIGUARDA MA LUI SI SBOTTONA POCO
  • TENDE A ISOLARTI DALLE ALTRE PERSONE CHE TI CIRCONDANO, INVENTANDO MALDICENZE E SEMINANDO ZIZZANIA
  • NEGA DI AVERE QUALCHE MINIMA COLPA
  • CREA PROBLEMI E MOTIVI DI LITIGIO CON I TUOI AMICI
  • TI FA SEMBRARE PARANOICA
  • TENDE A CONTROLLATI IN MANIERA OSSESSIVA
  • HA ATTEGGIAMENTI NARCISISTI
  • FA LEVA SUL TUO SENSO DI COLPA
  • NON HA UN COMPORTAMENTO LIMPIDO MA UTILIZZA L’INGANNO PER ACCAPARRARSI DEI VANTAGGI.


Le frasi tipiche utilizzate più spesso sono :

  • Tu non capisci.
  • Sei drammatica/o
  • Sei paranoica/o .
  • Non voglio discutere.
  • Sei troppo sensibile.
  • Non ho detto questo.
  • Se ci tieni davvero allora devi farlo/accettarlo.
  • Se l’ho fatto è perché mi hai costretto tu.

Le persone che manipolano cercano di controllare gli altri per raggiungere i propri interessi. L’obiettivo del manipolatore è il controllo, è un maniaco del controllo, .controlla se stesso negando i propri sentimenti. Poi deve anche controllare le situazioni in cui è coinvolto e accertarsi che altri non abbiano alcun potere su di lui/lei. 

Secondo lo psicoterapeuta e psichiatra A. Lowen, il controllo ha la stessa funzione del potere: proteggere da una possibile umiliazione. 
Le vittime dei manipolatori affettivi si ritrovano in una situazione di allerta in cui percepiscono di non essere padrone della propria vita.
Pensano che non possono fare ciò che vogliono e mettono l’altra persona al di sopra dei loro bisogni e interessi personali. La loro autostima diventa molto bassa e sperimentano grande tristezza e insoddisfazione.
Anche se può sembrare esattamente il contrario, la verità è che il manipolatore affettivo è una persona con bassa autostima . Fa tutto il possibile affinché questa debolezza non si veda,

Per fare ciò, utilizza un vasto repertorio di comportamenti dominanti, ritenendosi superiore agli altri, e facendo in modo che la sua vittima li idealizzi. Nessuno deve sapere quanto sia insicuro perché, altrimenti, la sua influenza non avrà effetti sugli altri .
Cercano di sembrare perfetti in tutto, sono molto critici e giudicano tutti tranne se stessi, hanno poca assertività, bassa tolleranza alla frustrazione che conduce a vere e proprie spirali di violenza. Altra caratteristica distintiva il vittimismo: la colpa è sempre degli altri, mai loro. Infine ciò che li distingue e caratterizza è l’egoismo  Il manipolatore vuole sempre di più, senza limiti. Pensa solo a se stesso e in modo sproporzionato.

In una relazione con un manipolatore affettivo, si crea una dinamica tale per cui si diventa dipendente da lui, quando in realtà è lui che per vivere ha bisogno di manipolarti. Il problema è che, all’inizio, sembra una persona affascinante, che ti ammira, capace di comprenderti nel profondo. Ma è solo un atteggiamento di facciata. Quando infatti, sarai dentro la relazione, metterà in azione tanti comportamenti che minano la tua autostima e ti rendono dipendente da lui.

Come allontanare un manipolatore affettivo? Il primo passo è prendere coscienza che siamo manipolati, dopodiché è necessario porre una distanza psicologica e porre fine alla relazione. È un passo difficile, ma necessario e salvifico che spesso va affrontato con un aiuto esterno dato da un professionista.
Dottoressa Linda Corsaletti

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