Si chiama Omegle  ed è il nuovo pericoloso social network del momento che connette utenti di tutto il mondo.
Questo sito web di chat online consente ad utenti di età minore di 18 anni di comunicare con persone sconosciute provenienti da qualsiasi parte del pianeta, senza dover effettuare alcuna registrazione e in pieno anonimato.

Esiste già da un po’, ma sta avendo di recente una preoccupante diffusione tra bambini e adolescenti. Venne creato dal diciottenne Leif K-Brookse fu lanciato nel mercato online il 25 marzo 2008 con un logo accattivante ed originale contenente il simbolo dell’omega, ruotata di 45 gradi in senso antiorario il che conquistò subito milioni di giovani.

Chiunque può accedere, infatti basta digitare l’url e una volta terminata la chat alla quale prendiamo parte, possiamo distruggerla.

Il sito web di Omegle lavora in maniera molto semplice: il server accoppia in maniera casuale gli utenti  a sessione di chat uno-a-uno, ma non si ha la minima idea di chi sia la vera identità del nostro interlocutore.

Gli utenti possono comunicare in totale libertà mantenendo l’anonimato e definendosi con il termine YOU.

L’utilizzo di questo pseudonimo e lo slogan che appare ogni qualvolta si apra il social, ovvero “Talk to strangers”,fa rabbrividire se pensiamo alle insidie che possono nascondersi dietro un anonimato per chiunque, ma soprattutto se a parlare con uno sconosciuto può essere un minore.
Il rischio di incorrere in contenuti sessualmente espliciti, di essere adescati o manipolati è altissimo perché chiunque può nascondere i suoi veri intenti dietro una falsa identità allo scopo di instaurare un rapporto di fiducia con la sua preda.
I ragazzi attraverso i social cercano forti emozioni, trasgressione e popolarità noncuranti dei rischi che si possono correre dando piena fiducia e consenso a social network così ambigui sotto il profilo della legalità e in termini di privacy.

 Pericoli come la pedofilia, l’istigazione alla prostituzione, la creazione e la detenzione di materiale pedopornografico il furto di identità o le truffe romantiche sono solo alcuni dei crimini che possono essere facilmente commessi attraverso questo tipo di chat.

Mettere in mano il cellulare a un minore spesso può equivalere a mettergli in mano un’arma letale e autolesiva, per tale motivo è assolutamente necessario che i genitori in quanto tutori assoluti del benessere dei propri figli, devono conoscere tutti gli aspetti di questi social network e fare in modo che attraverso il controllo, la comunicazione costante con i figli si possa fare prevenzione in famiglia per proteggerli da chi vuole far loro del male.

Uno degli aspetti più trascurati dai genitori ma tra i più importanti è l’educazione alla sessualità, purtroppo considerata tabù , ma può aiutare i giovani a essere consapevoli dei rischi derivanti da concotte sessuali attuate senza avere sufficiente conoscenza e chiarezza su questo argomento inoltre è necessario ed estremamente utile educare alle emozioni e far capire l’importanza del rispetto per se stessi e per gli altri oltre che per la privacy. Se in genitore non se la sente di affrontare queste tematiche con i propri figli può rivolgersi a una figura professionale di riferimento, uno psicologo  con il quale i ragazzi  possono sentirsi liberi di confrontarsi senza venire giudicati o provare imbarazzo

Dottoressa Linda Corsaletti

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